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Dismorfismo Corporeo: Alexandre Cabanel

  • Immagine del redattore: Celeste Giacomi
    Celeste Giacomi
  • 24 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Dismorfismo Corporeo (BDD) riguarda la preoccupazione per uno o più difetti percepiti relativi l'aspetto fisico che non sono osservabili o che appaiono lievi per gli altri. Nel corso del disturbo l'individuo ha eseguito comportamenti ripetitivi (controllo specchio, stare in bagno eccessivamente, skin-picking, ricerca di rassicurazione) o azioni mentali (confrontando il suo aspetto con quello degli altri) in risposta alle preoccupazioni per l'aspetto; forte stress, ansia e calo del tono dell'umore causati dalla persistente preoccupazione per il difetto fisico.

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•”𝐿𝑎 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑉𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒“

Alexandre Cabanel

Musée d’Orsay (Paris)

1863





•Questa volta vorrei parlarvi di una disturbo molto frequente che si evidenzia soprattutto nelle ragazze di oggi: il Dismorfismo Corporeo (Boby Dysmorphic Disorder). La caratteristica principale è la preoccupazione e convinzione (immotivata) che qualcosa nel proprio corpo o nell’immagine di esso non sia accettabile. Uno dei fattori di rischio per l'insorgenza del BDD è l'età. Gran parte dei casi esordiscono nell'adolescenza, periodo di modificazioni corporee e psicologiche talvolta difficili da accettare; l’attenzione per i cambiamenti del proprio corpo ed il paragone, spesso distorto, con gli altri ed i media, angoscia maggiormente i soggetti.

È un periodo molto delicato in cui si inizia a strutturare la personalità e l’immagine di sé. Un fattore predisponente lo sviluppo BDD in giovane età è rappresentato dall'aver subito abusi o traumi psicologici o essere stati allevati in un contesto familiare caratterizzato da un perfezionismo esasperato che non ha permesso di sviluppare un adeguato grado di autostima. Il BDD ha un’eziopatogenesi bio-psico-sociale e quindi multifattoriale.

Le cause che potrebbero portare allo sviluppo di un BDD sono disturbi alimentari, bullismo, tratti di personalità, attributi fisici e definizioni di bellezza molto in voga oggi. Dopo l’avvento dei social network la percezione del nostro corpo è cambiata. Siamo bombardati da corpi perfetti, visi perfetti, vite perfette e relazioni perfette. Paragonandoci a queste situazioni ne usciamo distrutti. Invece di accettarci per i nostri difetti e le nostre particolarità, stiamo male nel vedere quello che vorremmo essere noi, quello che vorremmo avere.

I sentimenti che proviamo sono impotenza, frustrazione, tristezza e addirittura depressione perché non riusciamo ad avvicinarci a questi canoni estetici utopici.

Il professor Marcos Sforza, specializzato in BDD ha coniato l’espressione “Snapchat dysmorphia”, ossia una forma dismorfofobia scaturita dai social media. Quella che viene esaltata spesso nei social media è la magrezza, anzi l’eccessiva magrezza. Invece durante il periodo Neoclassico l’ideale di bellezza era un altro.


• Durante il Neoclassicismo la perfezione corporea rimandava a canoni estetici totalmente opposti rispetto ai giorni nostri. Nelle figure femminili trionfano la semplicità, l’armonia, la proporzione delle forme, la morbidezza del carnato e la pudica sensualità. Le belle forme erano quelle rotondeggianti, fianchi e seni pieni, visi semplici e naturali. Per esempio nella “Nascita di Venere”(la dea della bellezza e della perfezione) di Alexander Cabel, la dea viene rappresentata nuda a mostrare tutte le sue forme (perfette per il mondo neoclassico) che rappresentano la bellezza naturale femminile condotta fino al massimo grado dell’idealizzazione.

 
 
 

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